Perché lo facciamo

Perché lo svantaggio sociale di una madre sola e dei suoi figli è un fatto sotto gli occhi di tutti.

Perché alla concomitanza della mono genitorialità e del basso reddito si associano molto spesso solitudine, violenze, carenze educative, dipendenze, patologie, assenza di adeguate reti amicali e parentali insieme a ridotte capacità lavorative e sociali.

Perché l’assenza del partner nella composizione familiare è uno specifico fattore di rischio di impoverimento ed esclusione: l’ISTAT stima che nel 2013 la povertà assoluta abbia inciso sui nuclei monogenitoriali per il 9,9%, cioè più che in tutte le altre tipologie di composizione familiare. Si tratta di un trend in forte e continua crescita in concomitanza al ritmo di caduta dei redditi e all’aumento della povertà

Perché tenendo conto di questi profili di multi problematicità, che non sempre si sovrappongono alla povertà materiale, si può ipotizzare che ad esempio, solo sul territorio romano, il numero delle mamme sole con figli minorenni, in condizioni di grave vulnerabilità sociale, sia collocabile in un range che oscilla tra gli 8.000 e i 10.000 nuclei, con la presenza complessiva di almeno 15.000 minorenni che sono pertanto a rischio.

Perché nessun servizio o organizzazione pubblica o privata può affrontare efficacemente da sola questo tema.

Perché è solo attraverso l’integrazione, lo scambio e la cooperazione tra soggetti del territorio sia pubblici che privati che insieme si prendono cura ed accompagnano i nuclei mamma-bambino verso la loro autonomia che possiamo pensare di rispondere a tali complessità, istituendo nuove prassi, sviluppando nuovi saperi, integrando le nostre risorse.

Perché siamo consapevoli che solo un approccio di sistema, possa portare, passo dopo passo, al cambiamento necessario per promuovere condizioni di benessere per le famiglie monogenitoriali in condizioni di vulnerabilità.

Per questo nella rete Mam&Co ETS cooperano organizzazioni operanti nel sostegno alla maternità, alla genitorialità ed alla persona, centri di prima accoglienza, case famiglie e comunità, centri antiviolenza, servizi di semiautonomia, servizi domiciliari, servizi di mediazione culturale, reti di famiglie solidali, servizi di formazione ed orientamento al lavoro ed azioni di sistema rivolte ai servizi pubblici e privati.